Brunello Sabbath

cw6In quella fredda notte del gennaio 1943, il grande fisico, uno di quelli di via Panispera, rigirava fra le mani la lettera, firmata da numerosi scienziati, che accoratamente lo invitava a partecipare al progetto Manhattan. Le prospettive erano gratificanti per uno scienziato. Partecipare a un gruppo di lavoro composto da prestigiosi luminari alla costruzione di un ordigno bellico che certamente avrebbe dato una svolta al conflitto mondiale in favore degli alleati. Un brivido gli percorse la schiena. Tutto ciò lo inquietava. Non comprendeva come illustri colleghi potessero accettare di percorrere quella strada che la scienza stava intraprendendo. Gli domandavano di utilizzare le sue conoscenze, di trovare formule magiche per giustificare l’esistenza di quel baraccone del progetto Manhattan che era arrivato a occupare più di 100.000 persone. Era quello il suo Destino, non ricordava di averci sottoscritto un contratto, forse non poteva fermare tale Maestà ma almeno intimorirlo? Già da qualche tempo aveva cominciato ad abbandonare la fisica per rivolgersi alla geologia e paleontologia sicuramente scienze pacifiche libere da condizionamenti. Già per questo era considerato “originale”. Essere premiato anche con il titolo di “strano”, come i suoi colleghi lo gratiferanno, non poteva certo cambiare il suo umore. Con gesto istintivo lanciò la lettera tra le fiamme del camino. Adesso un leggero tepore lo pervase e non era certo provocato dalle fiammelle sprigionate da quel foglio che lentamente si estingueva. La fiammella gli ardeva dentro, l’aver messo in discussione il senso di ciò che egli e i suoi geniali amici stavano facendo, lo convinse di aver intimorito il Destino e nuovo calore investì il suo animo.

Questa voce è stata pubblicata il 11 ottobre 2014 alle 12:15 ed è archiviata in Senza categoria. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Segui tutti i commenti qui con il feed RSS di questo articolo.

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